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La misura delle cose. Francesco Cuttitta a Palermo

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Francesco Cuttitta (Palermo, 1988) ha recentemente esposto le sue opere anche a Londra e il soggiorno inglese ha lasciato il segno: guardando alcuni lavori, si pensa subito all’arte pop di David Hockney. Se ne ritrova l’aria nei piccoli studi su carta dove sono quasi sempre ritratte le mani intente a disegnare sul foglio, in basso.
Il pittore ci immerge in una visione panoramica a 360 gradi su quello che ha davanti, il paesaggio e l’umanità, compreso se stesso. Angelo e Katia seduti attorno a un tavolo o Il bagno di Dario sono riproposti in più versioni, anche senza la presenza delle mani, illustrando una nuova prospettiva sulle stanze e sulla città. Via Bandiera vista dal primo piano del civico 67 o la Veduta cittadina con Monte Pellegrino dal terzo piano di Vicolo Valguarnera civico 14 evidenziano già nel titolo la catalogazione delle visioni cui l’artista si dedica, come un cartografo, indicando via e numero. Di solito le strade sono prese dall’alto, una street view pittorica dentro cui ci si cala cercando di riconoscere particolari, auto, conoscenti di passaggio.
La bellezza prepotente del capoluogo siciliano, a cui ci hanno iniziato gli artisti della Scuola di Palermo, ritorna sotto la lente di questo erede, nato vent’anni dopo, in maniera altrettanto intima e a tratti naïf. Lo sfondo bidimensionale e le forme colorate e appiattite di matrice matissiana ci riportano indietro nel tempo ma questo non toglie contemporaneità allo sguardo di Cuttitta.

‒ Mercedes Auteri


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